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martedì 15 maggio 2012

Euro e Grecia


Come era nella logica delle cose, la Grecia è sempre più vicina al default e, di conseguenza all’uscita dall’Euro. La Grecia ha un debito di oltre 320 miliardi di Euro ed interessi che si mangiano intorno ai 30 miliardi l’anno, vale a dire circa il 10% del Pil. Messa in termini di debito pro capite significa circa 3.000 euro per ciascun cittadino, compresi lattanti, carcerati e moribondi e senza per questo intaccare il capitale da restituire. Questo in un paese in cui il reddito pro capite è di 23.000 Euro all’anno. 

L'Armageddon dei "derivati"

Un giorno chiesero aWarren Buffet: "Cosa ne pensa deiderivati?"; e lui rispose: " I derivati? Sono un'arma di distruzione di massa".
Se è questo il giudizio del più grande finanziere del mondo, un arzillo vecchietto che (insieme all'altro nonnino terribileGeorge Soros) può muovere una quantità di denaro tale da mandare in crisi un'intera economia nazionale, potete farvi un'idea della mostruosità del mercato dei titoli derivati.

E' di questi giorni la notizia che Jp Morgan ha pubblicamente dichiarato di aver perso, anzi bruciato, la bellezza di 2 miliardi di dollari. Il suo CeoJamie Dimon, soprannominato nell'ambiente Voldemort (il cattivone della saga di Harry Potter), ha detto che si tratta di una perdita dovuta a qualche investimento sbagliato. E lo ha fatto con la serenità di chi ha investito sul sicuro, ma è rimasto fregato da serie di eventi sfortunati ed imprevedibili: poverino!

lunedì 14 maggio 2012

Jp Morgan brucia 2 miliardi. La giostra riparte

Se qualcuno pensava che il 2008 fosse stato una parentesi di follia, beh, farebbe bene a ricredersi.
La giostra pazzoide ed infernale non si è mai fermata; fa parlare di sè stessa solo quando inizia a far cadere...qualche miliardo a terra. Chissà chi dovrà mettere i conti a posto...?

La più importante banca Usa ammette una perdita di 2 miliardi per investimenti sbagliati. Trema l'Europa. Mentre Obama raccoglie fondi da Hollywood.

Ancora finanza malata. Jp Morgan era la sola banca americana passata indenne dal disastro finanziario della recessione. La più grande ed importante. Che ha levato forte e chiara la sua voce contro la riforma finanziaria e bancaria che il presidente avrebbe voluto. Ma oggi Morgan Chase torna alla ribalta all'improvviso, prendendo alla sprovvista migliaia di risparmiatori fiduciosi e scioccando il mondo politico e Wall Street. Il direttore generale Jamie Dimon ha annunciato una perdita secca di 2 miliardi di dollari dovuta ad investimenti sbagliati.

Krugman: il tramonto dell'Euro

Finchè a parlare e straparlare sono politici, politicanti, analisti del giorno dopo e pennivendoli vari, allora si può anche far finta di niente. Come del resto è facile dare del "catastrofista" o "visionario" a chi da tempo avverte sul pericolo, sempre più vicino, di un crollo improvviso del sistema economico.
Quando però a dipingere scenari foschi (ed imminenti) è un signore "piuttosto" autorevole (se così vogliamo definire un premio Nobel) come Paul Krugman, allora siete autorizzati tutti a...farvela addosso.

DI PAUL KRUGMAN
krugman.blogs.nytimes.com

Qualcuno di noi ne ha parlato, ed ecco come la pensiamo su come finirà questo gioco:

Il peggio della crisi? Deve ancora arrivare...

Se pensate che l'austerity sia una triste realtà passeggera, rassegnatevi: la giostra si è appena messa in moto...

Alle società serviranno 30 trilioni di dollari per rifinanziare i bond in scadenza e i prestiti erogati nel periodo pre crisi, cui si aggiungeranno altri 13-16 trilioni di nuovi capitali che serviranno a finanziare la crescita: quasi 10 trilioni per la Cina

Il peggio della crisi finanziaria potrebbe non essere alla spalle. Addirittura potrebbe dover ancora arrivare. E sì perché secondo l'agenzia di rating S&P nei prossimi 4 anni ci potrebbe essere una potenziale "tempesta perfetta" sui mercati finanziari, risultato di una combinazione di ingente bisogno di capitali delle società, deleveraging delle banche e difficoltà economiche di Stati Uniti e Eurozona.

Cambio di linea nell'Eurozona?


Nonostante quasi tutti i dati economici stiano peggiorando in Cina, India, USA ed Europa (specie Inghilterra di recente) c'è forse un segnale a breve positivo, perchè sta per essere annunciata una svolta della politica dell'eurozona. Il dato più importante è la dichiarazione di due pezzi grossi della Bundesbank che è pronta a lasciar salire l'inflazione dal 2% al 3%. Questo si chiama in gergo "Semaforo Verde per Draghi". La disfatta elettorale di ieri della Merkel e il collasso totale, anche politico, della Grecia sono l'ultima goccia (unitamente a tante altre, dalle piazze in rivolta in Spagna agli assalti ad equitalia alla vittoria di Beppe Grillo finita su Newsweek). Morale: se non staccano qualche assegno in fretta su alla BCE anche il loro uomo, il Mario Monti è fritto e devono farlo durare un altro poco. 

Crollo della Merkel in Germania



Andrea Mazzalai
Sorbole che scoppola..sembra dire Angelina dopo aver appreso i risultati delle elezioni nel Nord Reno Westfalia, il più popoloso land della  una sconfitta che ha radici lontane in uno dei Land più indebitati di tutta la  come vedremo…
BERLINO - Disfatta pesantissima, debacle doppia rispetto alle previsioni, per la Cdu della Cancelliera Angela Merkel alle elezioni di oggi nel Nordreno-Westfalia, il più popoloso Stato dei 16 della Repubblica federale e cuore industriale, minerario, operaio e politico del paese. Le sinistre democratiche volano grazie al trionfo della Spd, e la cancelliera esce così gravemente indebolita anche sul fronte europeo: la sua richiesta ossessiva di rigore a ogni costo perde peso e forza, perché la Spd chiede (come Monti e Hollande) impegni per la crescita, in cambio della ratifica del fiscal compact. Quando tra 48 ore circa Merkel riceverà alla cancelleria il presidente eletto francese, il socialista François Hollande appunto, sarà più debole davanti alle sue richieste di non voler governare l’Europa da sola e di fare di più per crescita e occupazione. REPUBBLICA